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Cosa sono le intolleranze alimentari? Cause, sintomi e soluzioni


crampi allo stomaco


Le intolleranze sono una reazione avversa dell’organismo a determinati alimenti o componenti alimentari, diversa dalle allergie. A differenza di queste ultime, che coinvolgono il sistema immunitario, le intolleranze alimentari interessano il metabolismo e si manifestano gradualmente, spesso dopo il consumo ripetuto di un determinato alimento.


Perché si scatenano le intolleranze alimentari?


Le cause delle intolleranze alimentari possono essere molteplici:


1. Deficit enzimatico: ad esempio, l'intolleranza al lattosio è causata dalla carenza di lattasi, l'enzima necessario per digerire lo zucchero del latte.


2. Accumulo di tossine: alcune sostanze, se consumate in grandi quantità, possono diventare difficili da smaltire.


3. Alterazioni intestinali: problemi come la permeabilità intestinale possono contribuire all’insorgenza di intolleranze.


4. Fattori genetici: alcune persone sono predisposte a determinati tipi di intolleranze.




I sintomi più comuni delle intolleranze alimentari


I sintomi possono variare ma includono:


  • Gonfiore e dolori addominali.


  • Mal di testa.


  • Stanchezza cronica.


  • Problemi cutanei come orticaria o acne.


  • Difficoltà digestive.




Le 5 classi principali di alimenti che provocano intolleranze alimentari


1. Latte e latticini

formaggi

L'intolleranza al lattosio è causata dalla mancanza o riduzione dell'enzima lattasi, necessario per digerire il lattosio (lo zucchero del latte). Questa condizione è molto comune negli adulti.


Sintomi: gonfiore, crampi addominali, diarrea, gas intestinale.


Alimenti coinvolti: latte, burro, panna, yogurt, formaggi freschi.


Alternative: latte vegetale (soia, mandorla, avena), formaggi stagionati (contengono meno lattosio), yogurt senza lattosio.


Diagnosi: test del respiro (breath test) per il lattosio.




 


2. Albume d'uovo

uomo in tegamino

L'albume contiene proteine, come l'ovalbumina, che possono scatenare reazioni di intolleranza o sensibilità.


Sintomi: nausea, gonfiore, stanchezza, irritazioni cutanee.


Alimenti coinvolti: uova in tutte le forme (bollite, fritte, cotte), prodotti da forno contenenti uova.


Alternative: sostituti vegetali dell'uovo (semi di lino macinati e acqua, tofu morbido).


Diagnosi: test di intolleranza alimentare o test specifici per le proteine delle uova.



 


3. Glutine e farinacei

pane

Il glutine è una proteina presente in cereali come grano, orzo e segale. Chi è intollerante al glutine (sensibilità al glutine non celiaca) può sperimentare sintomi simili alla celiachia senza i danni intestinali associati.


Sintomi: gonfiore, diarrea o stitichezza, stanchezza cronica, dolori muscolari.


Alimenti coinvolti: pane, pasta, biscotti, pizza e tutti i prodotti contenenti farine tradizionali.


Alternative: farine senza glutine (riso, mais, grano saraceno, quinoa).


Diagnosi: test sierologici per celiachia e valutazione clinica per sensibilità non celiaca.




 


4. Lieviti e alimenti fermentati

boccale di birra

I lieviti possono essere mal tollerati da alcune persone, soprattutto quando l’intestino presenta un equilibrio alterato della flora batterica (disbiosi).


Sintomi: gonfiore, stitichezza, diarrea, infezioni frequenti (candida).


Alimenti coinvolti: pane, pizza, birra, vino, aceto, formaggi stagionati, alimenti fermentati.


Alternative: prodotti senza lievito, pane azzimo, alimenti freschi non fermentati.


Diagnosi: test per la sensibilità ai lieviti e valutazione dello stato intestinale.



 


5. Alimenti ricchi di istamina

scatole di latta


L'intolleranza all'istamina è causata da un deficit dell'enzima diaminossidasi (DAO), responsabile della sua degradazione.


Sintomi: rossore al volto, mal di testa, congestione nasale, prurito, diarrea.


Alimenti coinvolti: vino rosso, pesce in scatola, formaggi stagionati, salumi, spinaci, pomodori.


Alternative: alimenti freschi, poco stagionati e non fermentati.


Diagnosi: test DAO e valutazione dei livelli di istamina.




Come curare le intolleranze alimentari?

1. Identificazione: rivolgersi a uno specialista per diagnosticare correttamente la causa dei sintomi.


2. Esclusione temporanea: eliminare gli alimenti sospetti per alcune settimane.


3. Reintroduzione controllata: reinserire gradualmente gli alimenti eliminati per verificare la tolleranza.


4. Supporto intestinale: integrare probiotici, prebiotici e migliorare l'alimentazione per rinforzare la flora intestinale.


5. Educazione alimentare: imparare a leggere le etichette e scegliere alternative sicure.









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